VIA SOLO LE ALBERATURE PERICOLOSE

Le marcescenze nascoste avevano completamente minato la salute e la   stabilità di un gigantesco pioppo, tanto da trasformarlo in una minacciosa presenza per la sicurezza idraulica dell’area: un colpo di vento o una pioggia intensa   avrebbero potuto farne un ostacolo improvviso, capace di rallentare o  impedire il regolare deflusso dell’acqua.

Se ne sono accorti i tecnici del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, che, nella costante attività di vigilanza del territorio,  hanno ritenuto opportuno eliminare l’alberatura.

Il lavoro è stato realizzato dalle squadre specializzate nel servizio forestazione dell’Unione dei comuni montani del Casentino: una equipe esperta che ha portato a termine l’operazione limitando al massimo l’impatto sull’ambiente circostante.

Le verifiche post abbattimento hanno dimostrato la correttezza dell’intervento: sotto la corteccia, infatti, il tronco appariva gravemente compromesso da  diffuse  e importanti marcescenze.

L’operazione è parte integrante del lotto di interventi programmati dal Consorzio sul tratto dell’Arno compreso tra i comuni di   Bibbiena e Castel Focognano, per 1.400 metri a partire dall’immissione del Torrente Corsalone, e nel comune di Pratovecchio-Stia da Batattole a Case Triboli; sul Torrente Corsalone, nel comune  Chiusi della Verna, nel tratto che, dalla confluenza nell’Arno, si dirige verso monte per una lunghezza di circa 2730 m; e, sempre nel comune di Chiusi, sul fosso Lappola, per circa 800 m dalla località Mulinaccio.

Serena Stefani, Presidente del Consorzio di Bonifica Alto Valdarno, commenta: “Il Consorzio è impegnato ad eliminare qualsiasi elemento di rischio idraulico e idrogeologico, con grande attenzione all’ambiente circostante. Nella giornata mondiale della natura, dedicata quest’anno alle foreste, vogliamo ribadire l’importanza di una manutenzione ordinaria del reticolo   rispettosa del ricco e diversificato habitat presente lungo e dentro i corsi d’acqua. La rimozione delle alberature deve essere motivata unicamente da effettive situazioni di pericolo e dalla necessità di controllare e rendere più funzionali le opere”

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