Nella mappa dei tratti da sottoporre a rimozione dei sedimenti, tracciata dal Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno, nel territorio del comune di San Giovanni Valdarno, erano evidenziati anche il torrente Forestello e il borro della Quercia.
Sul primo, il restyling è scattato a partire dalla località Porcellino, al confine con i comuni di Cavriglia e Figline e Incisa Valdarno.
Trecentosettanta i metri interessati dall’operazione “messa in sicurezza” realizzata in due atti: taglio della vegetazione più rilavatura del fondo alveo.
Secondo una modalità operativa, ormai consolidata, infatti, i sedimenti rimossi dall’alveo non sono diventati rifiuti, ma sono stati reimpiegati per rimodellare l’asta fluviale.
“Il materiale asportato a monte della rotatoria della Strada Provinciale Minatori, è stato depositato e distribuito ai lati del corso d’acqua, approfittando della presenza di fasce di pertinenza fluviale di proprietà pubblica, utilizzabili allo scopo”, spiega l’ingegner Serena Ciofini, caposettore difesa idrogeologica dell’ente.
Sempre in territorio sangiovannese, uomini e macchine hanno eseguito un intervento analogo sul tratto terminale del borro della Quercia, compreso tra via Martiri della Libertà e la confluenza sul borro Frati.
“Siamo intervenuti– aggiunge l’ingegner Ciofini – su un tratto dalla pendenza molto ridotta e, proprio per questo, frequentemente interessato da fenomeni di sovralluvionamento, causati dal deposito di trasporto solido. I sedimenti sono stati asportati per uno sviluppo di oltre 200 metri, tenendo presenti le necessità di ricavatura dell’asta. Una porzione infatti era caratterizzata dalla presenza più consistente di materiale sedimentato; la seconda da un fenomeno di sedimentazione di minore intensità. In entrambi i casi, il materiale ottenuto è stato trasportato sulle sponde dell’Arno dove, in un sito ad hoc, è stato utilizzato per il rimodellamento dei tratti del fiume, interessati da erosioni”.
“La cura messa a punto dal Consorzio – aggiunge la Presidente Serena Stefani – viene ripetuta in queste settimane su più tratti del reticolo valdarnese. Il trattamento interessa i segmenti di aste, interessate da depositi di sedimenti importanti al punto da comprometterne la funzionalità idraulica. Con un risparmio di denaro considerevole, siamo riusciti quindi ad affrontare e a risolvere un doppio problema: quello di eliminare il materiale depositato nel tempo e, contestualmente, di consolidare alcune erosioni che rendevano l’Arno più pericoloso”.
Sotto i ferri a breve anche il Borro della Madonna: dopo l’operazione di contenimento della vegetazione, eseguita dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno alcune settimane fa, macchine e uomini torneranno al lavoro sul corso d’acqua per l’attività di espurgo.
Su tutto il territorio comunale, inoltre, dopo ferragosto, apriranno i cantieri per l’esecuzione dei lavori di manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua, previsti nel Piano delle Attività 2021 e programmati dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, tenendo conto delle indicazioni dell’amministrazione comunale e dei cittadini, con l’approvazione della Regione Toscana.