TAC ANCHE PER LE PIANTE SUL CASTRO

Visita specialistica per altre venticinque piante cresciute lungo le sponde e nell’alveo dei corsi d’acqua nel cuore di Arezzo.
Torna in città il “green doctor”, che, dopo aver effettuato una prima visita sulle alberature afflitte da malanni ed acciacchi, adesso, ha pianificato – su richiesta del Consorzio 2 Alto Valdarno – indagini più   approfondite. Con l’utilizzo di una strumentazione sofisticata, innovativa e assolutamente non invasivi, come ha già fatto qualche settimana fa, effettuerà   una sorta di “tac” (tomografia assiale computerizzata) su un altro gruppo di piante giudicate sofferenti al primo screening visivo.
La valutazione accurata  del loro stato di salute consentirà al Consorzio di mettere a punto la terapia su misura per ogni alberatura,   anche di specie pregiate, che evidenzia segni di malessere, un precario equilibrio o uno sviluppo sproporzionato.
“Questa operazione – spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno  – ci consentirà di decidere come intervenire per   coniugare sempre meglio la sicurezza idraulica con la tutela e la conservazione del patrimonio verde presente lungo i corsi d’acqua, che rappresenta un importante polmone per la città”.
“Le alberature malate e deperienti cresciute lungo i corsi d’acqua rappresentano un problema da tenere sotto controllo – aggiunge l’ingegner Beatrice Lanusini, referente di area del settore difesa idrogeologica -. La caduta di tronchi o rami in alveo infatti può creare improvvisi ostacoli al regolare deflusso idraulico: eventi che dobbiamo prevenire per evitare allagamenti e alluvioni”.
Dopo il Vingone, l’appuntamento è  sul Castro.
Domani 5 novembre,  il medico delle piante si mette all’opera attorno alle ore 10.30, partendo dall’immissione nel tratto tombato (in Via Salvi Castellucci) per procedere poi a monte del Ponte di via Signorini/Via Eugenio Calò.

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