Torna in funzione l’”ascensore” per le trote che, complici l’accumulo dei sedimenti e il ribaltamento di alcuni massi, aveva perso l’iniziale funzionalità, ostacolando la possibilità di risalita dei pesci
Siamo sul Tevere, nel comune di Sansepolcro.
Qui, da tempo, una briglia rallenta la corsa dell’acqua. Fin dall’inizio la sua presenza si è accompagnata a una rampa per garantire un corridoio dedicato all’ittiofauna.
Nel tempo, però, la situazione si è modificata e solo la soglia idraulica ha continuato a conservare la sua funzione originaria.
Per le trote invece si sono presentati via via ostacoli nuovi e insormontabili, che rischiavano di modificare in modo importante e definitivo l’habitat naturale.
Un problema ecologico, ambientale e sportivo che è stato risolto grazie al “patto” sottoscritto dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno con la Regione Toscana.
La convenzione, siglata dalla Presidente Serena Stefani con il dirigente regionale Roberto Scalacci, infatti ha permesso di trasformare gli oneri ittiogenici, che l’ente è tenuto a versare per l’esecuzione degli interventi sui corsi d’acqua, in un “tesoretto” da investire nella sistemazione dell’opera e della relativa rampa di risalita.
Così è stato. Dopo una serie di sopralluoghi congiunti, a cui hanno partecipato attivamente i rappresentanti delle associazioni della pesca, il Consorzio ha progettato e realizzato i lavori concordati.
“L’intervento – descrive l’ingegner Enrico Righeschi del settore difesa idrogeologica del Consorzio e referente dell’Unità Idrografica Omogenea Valtiberina – ha previsto una risagomatura a monte della soglia, in modo da ripristinare il deflusso sull’intera sezione di fondo del fiume. Successivamente, sono state ripristinate le scogliere a secco, che, poste in destra idraulica, delimitano il “corridoio” di risalita, e il deflettore in legno, utilizzato per parzializzare le portate anche verso la rampa”.
“L’atto adottato è importante perché consente al Consorzio – spiega il Direttore del Consorzio, Francesco Lisi – di concentrare ogni anno, nell’ambito della realizzazione degli interventi inseriti nel proprio Piano delle Attività di Bonifica, le risorse, dovute per legge, e di destinarle alla realizzazione di lavori volti al mantenimento della continuità fluviale, al miglioramento delle condizioni biogeniche dei corpi idrici e alla salvaguardia della fauna ittica”.
Arezzo, 15 settembre 2023