Porte aperte al Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno dal 13 al 19 maggio.
L’Ente, aderisce alla settimana nazionale della bonifica promossa da ANBI, mettendo a disposizione uno speciale sportello che, in via Ernesto Rossi ad Arezzo, rimarrà a disposizione dei cittadini ogni giorno dalle ore 09.00 alle ore 17.00.
Domande, curiosità, segnalazioni, desiderio di scoprire meglio chi è e cosa fa l’ente a cui la Regione Toscana ha affidato la difesa idrogeologica per la mitigazione del rischio idraulico di un ampio bacino idrografico.
Gli interessati troveranno un esperto a disposizione per informazioni, notizie e presa in carico di eventuali richieste.
“La speranza è – spiega il Direttore Generale Francesco Lisi – che si accenda l’interesse delle scuole: per noi è una priorità far conoscere ai ragazzi l’importanza della prevenzione sul fronte idrogeologico e di un corretto rapporto dei cittadini con fiumi e torrenti. Solo con la conoscenza e la consapevolezza, si può rendere sempre più sicuro e vivibile il territorio. Per questo abbiamo lanciato il progetto di formazione AMICO CB2 rivolto agli studenti, dalle elementari alle superiori”.
Accanto allo sportello del cittadino, sarà allestito un particolare desk per un focus specifico sulla PAC 2014-2020, sui suoi obiettivi ambientali e lo sviluppo dell’irrigazione come leva dell’uso sostenibile delle risorse e e lo sviluppo di una moderna un’agricoltura identitaria e di qualità.
La Settimana della Bonifica edizione 2019 al CB2 prevede un evento clou: la presentazione dell’intervento innovativo, realizzato dall’Ente in Alto Casentino. Progettato per la difesa idraulica del territorio, ha il pregio di permettere il ripristino di un’antica viabilità (con siti di interesse archeologico e storico), senza interferire con la qualità della vita dei salmonidi, mantenendo la morfologia naturale del torrente e creando una sorta di “autostrada blu”, per tutelare l’habitat e la continuità nei tratti di intervento.
Le sistemazioni sono state realizzate con tecniche innovative di Ingegneria Naturalistica utilizzando piante schiantate dalle raffiche di vento nel bacino, piante vive autoctone e il materiale reperibile in alveo per riprodurre gli step-pools (salti e pozze, da cui probabilmente il nome Gorgone, solo in carte recenti tramutato in Gardone). Si tratta di un esempio del tutto inedito per la nostra Regione, studiato di concerto con l’Università degli Studi di Firenze e presentato ad importanti convegni internazionali come caso di studio e monitoraggio. Tutti i particolari il 16 maggio 2019 in un workshop a cui parteciperà il prof. ing. Federico Preti del Dipartimento DAGRI dell’Università di Firenze, preceduto da una visita sul posto a cui parteciperanno anche gli studenti che hanno collaborato al progetto.