SERENA STEFANI: UN ANNO DI PRESIDENZA DEL CB2

Il suo incarico è iniziato esattamente un anno fa. Era il 16 maggio 2019 quando, al suo insediamento, la nuova assemblea del Consorzio 2 Alto Valdarno ha affidato la Presidenza a Serena Stefani, eleggendo con lei il vice Presidente Leonardo Belperio e il terzo componente dell’ufficio di Presidenza Ginetta Menchetti.

A ricordarlo è il Direttore Generale Francesco Lisi ripercorrendo i dodici mesi che hanno rivoluzionato le vite di tutti: “E’ stato un periodo complesso che il Consorzio ha potuto affrontare con dinamismo ed efficienza, realizzando interventi importanti, dandosi una nuova organizzazione e mettendo in cantiere grandi progetti. Tutto questo è stato possibile grazie agli indirizzi e alla presenza costante della sua Presidente”, dice mostrando la foto del primo giorno al CB2 di Serena Stefani, degli applausi, della festa per l’insediamento con la consegna del mazzo di fiori e subito dopo dell’inaugurazione di un’opera di ingegneria naturalistica che è diventata modello e materia di studio.

Da allora sono passati dodici mesi:  di attività e impegno, di rapporto stretto con gli enti locali e i cittadini, di incontri con le scuole e le associazioni, di risultati importanti raggiunti nella difesa del suolo e nell’irrigazione.

Mesi intensi, complessi e delicati, segnati prima dall’alluvione che ha colpito duro soprattutto il territorio aretino e poi dall’emergenza sanitaria da COVID 19.

Sono tante le difficoltà che, dal 16 maggio 2019,  hanno messo a dura prova l’amministrazione dell’ente e la sua struttura: difficoltà che il CB2 ha saputo affrontare in modo  efficace, razionale, operativo, organizzato.

Così il primo anniversario alla guida del Consorzio Serena Stefani lo festeggia annunciando la completa ripartenza dell’attività dell’ente, dove, per ora, viene conservata solo la chiusura degli uffici al pubblico.

“Il giorno della mia elezione, un anno fa, lo abbiamo festeggiato inaugurando un’opera importante: lo straordinario intervento di ingegneria naturalistica sul Gardone,  che ha contribuito a ridurre il rischio idraulico in un’area particolarmente sensibile delicata e che, come “effetto collaterale”, ha avuto quello di facilitare, andando a migliorare l’habitat fluviale, la riproduzione delle trote che lo popolano. A dodici mesi di distanza avremmo voluto programmare un altro importante taglio del nastro: iniziativa rinviata a data da destinarsi per la tutela della salute pubblica. In questa complessa e difficile situazione, abbiamo comunque una cosa importante da celebrare ed è il ritorno in sede di tutta la struttura. Dopo aver adottato   le misure di sicurezza fissate dalle disposizioni ministeriali e regionali, infatti, lunedi, è previsto l’ultimo atto: nel punto di prelievo, allestito  in via Enrico Rossi,  i dipendenti saranno sottoposti a test sierologico. Al termine dello screening, anche gli impiegati, tecnici ed amministrativi, che in questi mesi hanno lavorato in smart working, torneranno ad occupare le loro scrivanie. Intanto gli operai che, nel periodo di lockdown sono stati utilizzati per realizzare interventi urgenti e non rinviabili e per garantire la distribuzione dell’acqua alle aziende agricole, saranno impiegati anche per l’attività di manutenzione ordinaria già avviata in molti punti del territorio. Cominciare un timido e attento ritorno alla normalità, dopo tanti mesi di restrizione e di lavoro da remoto, è oggi il modo più emozionante per festeggiare questo primo importante anniversario!”

Per ora restano chiusi al pubblico gli uffici. Segnalazioni e quesiti vengono presi in carico per via telematica, grazie a servizi potenziati fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria per offrire una efficace assistenza da remoto.

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