Diagnosi confermata. Quando il tronco alto oltre 17 metri con un diametro di circa 1.80 m è stato depositato a terra, è arrivata la certezza: il cancro corticale aveva fatto danni irreparabili alla struttura legnosa del grande pino domestico, che svettava sulla riva destra del borro di Metelliano, lungo la Provinciale n. 35 km 2+200 – Val di Pierle.
Dopo ore di lavoro, alla vigilia del 1 maggio, la squadra di tecnici coordinata dal dottor Michele Gobbini, con l’intervento di un tree climber e di una speciale autogru, è riuscita a completare, nei tempi stabiliti, l’operazione di abbattimento della pianta, giudicata pericolosa.
Erano stati proprio gli operatori del Consorzio 2 Alto Valdarno, impegnati nei lavori di manutenzione del corso d’acqua, a notare i segni della malattia che aveva colpito il gigantesco esemplare e, dopo una prima sommaria ripulitura della chioma con la tecnica del taglio acrobatico, a sentenziare il verdetto: per l’imponente pino domestico, non c’era più speranza.
E’ maturata così la decisione di abbattere la pianta che, una volta a terra, ha evidenziato la gravità della situazione. All’interno del tronco, i tessuti, completamente divorati dalla malattia, erano sostituiti da una enorme cavità, che la rendeva fragile ed esposta ad un elevato rischio-crollo.
L’operazione di ripristino della sicurezza sulla provinciale 35 e sul borro di Metelliano si è conclusa nel tardo pomeriggio del 30 aprile, con la completa rimozione del pino domestico che, nonostante l’apparente robustezza, risultava minato da un male incurabile, come dimostra la documentazione fotografica realizzata durante l’intervento.