Foglia, Seminico, Marecchia, con i loro affluenti: l’operazione di manutenzione ordinaria, scattata a fine luglio, si sta avviando a conclusione nei Comuni di Badia Tedalda e Sestino, nel lembo estremo del comprensorio Alto Valdarno, incastonato tra Toscana, Romagna e Marche.
Al termine dell’operazione di prevenzione, avranno migliorato la loro funzionalità circa 2,5 km di corsi d’acqua.
Il “lifting” studiato e realizzato dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha tenuto conto della delicatezza e del grande pregio ambientale di questo territorio.
Ogni lavorazione è stata impostata in “modalità gentile”, per garantire la conservazione di ombreggiamento e fasce di rispetto indispensabili alla sopravvivenza della fauna, per coniugare la sicurezza idraulica al rispetto del ricco habitat fluviale che popola alvei e sponde.
E’ questo il criterio seguito dall’ingegner Enrico Righeschi del settore difesa idrogeologica dell’Ente che, con la regia dell’ingegner Chiara Nanni, referente di area, sta portando a conclusione il Piano delle attività 2021, programmato sul reticolo della Unità Idrografica Omogenea Marecchia-Foglia.
“Abbiamo eseguito le operazioni di contenimento della vegetazione partendo dal centro abitato di Sestino: siamo intervenuti sul Fiume Foglia e sul Torrente Seminico con sfalci e tagli per uno sviluppo complessivo di 1 km. Le squadre si sono poi spostate nel comune di Badia Tedalda. Sul Marecchia le lavorazioni hanno interessato un tratto di quasi 500 m in prossimità dell’abitato di Pratieghi e un ulteriore tratto di circa 120 metri in prossimità del ponte di Santa Sofia. Ancora a Pratieghi, è stato sottoposto a manutenzione ordinaria il Fosso delle Sode per un tratto di 400 m. I lavori hanno riguardato anche il torrente Storena in loc. Ca’ Raffaello per circa 250 metri dall’intersezione con la SP 258 Marecchia, fino al Mulino di Santa Sofia. Attualmente è in corso il ripristino di alcune opere sempre sul Marecchia nel territorio comunale di Badia Tedalda, la cui funzionalità è indispensabile per la corretta regimazione delle acque”, spiega l’ingegner Enrico Righeschi.