LA RESISTENZA DEI CORSI D’ACQUA DIPENDE ANCHE DA UNA GESTIONE RISPETTOSA DELLA VEGETAZIONE

Il Consorzio 2 Alto Valdarno, insieme ad amministratori, docenti universitari, “controllori”,  tecnici, aziende specializzate nella gestione della vegetazione fluviale…. Tutti insieme per mettere a punto la strategia più adatta per una manutenzione del reticolo idrografico eco-compatibile, capace quindi di salvaguardare il territorio ma anche di rispettarne la biodiversità.

Nasce con questo preciso obiettivo il workshop in programma il 28 novembre a Castiglion Fiorentino (Palazzo San Michele, ore 09.30/13.30).

“Fiume e vegetazione: verso un rapporto ideale” è il titolo della giornata di studio, organizzata per affrontare  a più voci e da più punti di vista il tema della sicurezza idraulica, diventato di stringente attualità,  complici le insistenti bizzarrie meteorologiche che assediano il territorio e mettono a dura prova la “resistenza” delle aste fluviali.

I lavori saranno introdotti da Serena Stefani, Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, che spiega: “L’obiettivo che si è posto il Consorzio è di riuscire a coniugare sempre meglio  le necessità di manutenzione dei corsi d’acqua con il rispetto dell’ambiente, salvaguardando il ricco patrimonio che caratterizza ancora i nostri fiumi, dove sono presenti  specie considerate rare o comunque ritenute importanti indicatori biologici. Con questo approfondimento, coordinato dal dottor Carlo Chiostri dell’Accademia dei Georgofili, fa un passo avanti anche  il contratto di fiume Civis Chiana, sottoscritto da 54 partner nel dicembre 2017: tra le azioni richieste al Consorzio,   capofila dell’iniziativa, c’era  l’elaborazione di specifiche linee guida per gli interventi di controllo della vegetazione presente sulle rive e nell’alveo dei corsi d’acqua, cominciando proprio dal Canale Maestro. Il convegno rappresenta il primo passo, un momento di confronto e  di dialogo, che deve portare a una sintesi importante tra le necessità idrauliche e la tutela della biodiversità: un autentico patrimonio!”.

Lo dimostra “Il salone della biodiversità”, la “vetrina” allestita dal CB2, come evento collaterale. In mostra   alcune perle dell’ecosistema, presenti nell’ampio territorio di competenza del Consorzio: specie rare o indicatori biologici, “simboli” della qualità dell’ambiente.

“La biodiversità rappresenta una sorta di assicurazione per il futuro – aggiunge Francesca Sebastiani, assessore all’ambiente del Comune di Castiglion Fiorentino, uno tra gli enti che hanno sottoscritto il contratto di fiume. “Ospitiamo con entusiasmo questo evento, primo passo verso la condivisione di buone pratiche nella gestione della vegetazione fluviale: per la nostra amministrazione il percorso partecipativo attivato con Civis Chiana è  un  volano per la difesa ambientale e la valorizzazione di tutta la  vallata. Per questo, nell’occasione, abbiamo pensato,    di mettere in mostra alcuni preziosi manoscritti provenienti dall’archivio storico comunale e dal fondo Giuseppe Ghizzi, relativi alla situazione idraulica del passato”.

Di ambiente parleranno poi i Carabinieri forestali: lo faranno attraverso l’intervento del  tenente colonnello Giulio Donati, che, oltre a ricordare le competenze del corpo, in materia di monitoraggio e controllo del territorio ai fini della prevenzione del dissesto idrogeologico e dell’attività di  polizia idraulica, fornirà i risultati delle attività di controllo, effettuate  dal gruppo di Arezzo sulla scorta  dell’accordo operativo stipulato tra il Comando Regionale Carabinieri Forestali “Toscana” e la Regione Toscana.

Importanti, per disegnare lo scenario futuro, sono tutti i contributi. Quello del prof. Federico Preti dell’Università di Firenze che, sul territorio dell’Alto Valdarno, ha coordinato diversi progetti di ingegneria naturalistica, fra cui quello ormai famoso, realizzato sul Gardone, dove, grazie alla tecnica dello step and pool, la presenza delle trote si è moltiplicata. Quello della dottoressa Elisabetta Norci, agronomo e accademico dei Georgofili, che parlerà di come la vegetazione lungo i corsi di acqua diventi elemento caratterizzante del paesaggio: “In Valdichiana l’acqua è protagonista, grazie alle bonifiche che si sono succedute e che hanno dato al luogo una straordinaria fertilità e bellezza, connotandolo con un reticolo di corsi d’acqua naturali e artificiali, laghi e piccoli invasi che rappresentano una componente fondante della rete ecologica: questo è l’elemento da difendere e da qualificare”. Quello della dottoressa  Marina Lauri di Anci Toscana che  inquadrerà la situazione all’interno del contratto di fiume.

A Massimo Gargano, direttore di ANBI nazionale, il compito di valorizzare l’opera svolta dai Consorzi di Bonifica nel contenere gli effetti disastrosi di cambiamenti climatici che rischiano di travolgere un territorio sempre più fragile e sfruttato dall’uomo. Grazie al loro intervento puntuale e quotidiano garantiscono una accurata prevenzione, la rimozione di ostacoli, la manutenzione e la realizzazione di opere indispensabili per contenere il rischio idraulico e idrogeologico.

Tra gli ospiti, Marco Bottino, Presidente di ANBI Toscana che porterà l’esperienza fatta sul campo nelle ultime settimane: la testimonianza di come un sistema di bonifica efficace ed efficiente abbia permesso di contenere i danni e preservare il territorio.

A tirare le conclusioni sarà la vice presidente del Consorzio regionale Lucia De Robertis. Coordina i lavori il dottor Carlo Chiostri dell’Accademia dei Georgofili.

 

 

 

 

 

 

 

 

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