Un bravo al Consorzio 2 Alto Valdarno che ha saputo intervenire senza compromettere flora e fauna sulla TailWater Tevere, Zona di Pesca a Regolamento Specifico, a valle della Diga di Montedoglio: una ZRS molto conosciuta e frequentata dai pescatori a mosca artificiale.
I complimenti arrivano dal Mosca Club Alto Tevere che riconosce il pregio ambientale delle manutenzioni eseguite dall’ente su un tratto di fiume delicato.
E’ Filippo Rondoni, il presidente dell’associazione che, in convenzione con la Regione, gestisce l’attività sportiva nell’area interessata dai lavori, a firmare la lettera di apprezzamento per le attenzioni con cui è stato portato a termine l’intervento.
Il risultato? È sotto gli occhi di tutti. Una parte della Twt riabilitata come non la si vedeva da tempo e pronta ad accogliere gli ospiti provenienti da tutto il mondo per pescare in un contesto fluviale tra i più belli d’Europa.
Nulla a che vedere quindi con gli interventi in “modalità Attila” contro i quali molti puntano il dito, perché responsabili dell’impoverimento floro-faunistico degli ambienti perifluviali, senza raggiungere i risultati sperati in termini di sicurezza e prevenzione del rischio idraulico.
Il ringraziamento è esteso all’amministrazione regionale, da cui è arrivato chiaro l’input ad agire con approccio multidisciplinare per salvaguardare la ricchezza dell’habitat dell’area, considerata di alta valenza paesaggistica anche dagli strumenti urbanistici dei comuni di Sansepolcro e Anghiari.
Un grazie va poi al Consorzio. A chi ha progettato e a chi ha realizzato le manutenzioni con un’impostazione equilibrata capace di coniugare sicurezza e tutela dell’ecosistema.
L’intervento effettuato rientra nel cosiddetto “Piano tagli”, voluto dalla Regione Toscana che lo ha sostenuto e in gran parte finanziato con l’obiettivo di eliminare la vegetazione di ostacolo al corretto funzionamento idraulico del fiume.
Sotto i ferri il Tevere, nel territorio del comune di Sansepolcro, per una lunghezza di 2,4 km sulle due sponde.
Lo sfalcio di erba e arbusti e l’eliminazione delle piante infestanti è stato portato avanti con una selezione attenta e rispettosa della delicatezza dell’habitat presente nella TWT, una sorta di laboratorio a cielo aperto dove, ogni anno, si assiste alla naturale riproduzione di trote e temoli e alla colonizzazione dell’ambiente da parte di nuove specie di insetti.
“Abbiamo rimosso solo le alberature che ostacolavano le correnti di piena o che, giunte a maturazione, presentavano un elevato grado di instabilità e, proprio per questo, avrebbero potuto trasformarsi all’improvviso in ostacoli capaci di favorire situazioni di rigurgito e di intasamento delle infrastrutture. La selezione è stata attuata in modo da mantenere le associazioni vegetali in condizioni giovanili, non pericolose dal punto di vista della sicurezza idraulica e sufficienti ad ombreggiare le acque per evitarne l’eccessivo surriscaldamento, una minaccia per la sopravvivenza della fauna ”, spiega l’ingegner Chiara Nanni che, per conto del Consorzio, ha seguito l’intero progetto.
“E’ uno degli obiettivi del nostro ente quello di agire in modo da preservare l’ecosistema presente nei corsi d’acqua. Perché un fiume “equilibrato” è più bello e più sicuro. Nasce di qui la scelta che abbiamo fatto di professionalizzare sempre di più la squadra di ingegneri, tecnici ed operai in modo che possano affrontare le manutenzioni in modo ecocompatibile e integrato, un metodo di lavoro che sta dando buoni risultati in termini ambientali e di sicurezza idraulica”, aggiunge la Presidente Serena Stefani.
Nelle immagini il risultato: il fiume che, fino a poche settimane fa, era nascosto dalla vegetazione infestante e raggiungibile solo attraverso i single track, percorribili a piedi in corrispondenza delle briglie, adesso, è ben visibile e può essere apprezzato da tutti!