Se potessimo mettere in fila uno dopo l’altro i chilometri che il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno dovrà sfalciare nel 2022 potremmo coprire la distanza che, in linea d’aria, separa Arezzo da Parigi.
Equivalgono al percorso Arezzo-Francoforte sul Meno invece i chilometri che, nello stesso anno, saranno sottoposti al taglio selettivo della vegetazione.
Questo per dare le dimensioni del lavoro di manutenzione ordinaria eseguito in dodici mesi dall’ente sul reticolo di gestione che, complessivamente, nel comprensorio Alto Valdarno, misura 6.200 km.
A questo si aggiungono i 25 km di fondi da sottoporre a scavo e a riprofilatura: un’operazione complessa che richiede investimenti consistenti e analisi accurate per conoscere la composizione dei sedimenti in modo da individuare l’iter di riuso più corretto.
Sono questi, che tradotti in euro diventano oltre 9.500.000 di lavori, i macro numeri del piano delle attività 2022, presentati oggi all’assessore all’ambiente e protezione civile Monia Monni in occasione della seconda giornata delle manutenzioni, appuntamento annuale voluto da Regione Toscana e Anbi Toscana per fare il punto sull’attività di cura e vigilanza dei corsi d’acqua.
“A completare il quadro dei dati si aggiungono la manutenzione delle opere idrauliche e di bonifica, a cui ogni anno il Consorzio destina circa 150 mila euro. Cifra analoga viene dirottata sull’attività di monitoraggio eseguita dai tecnici e necessaria per verificare, direttamente o su indicazione di cittadini e amministratori, eventuali criticità”, ha spiegato la Presidente Serena Stefani, presente all’incontro insieme al Presidente di Anbi Toscana e Consorzio Medio Valdarno Marco Bottino e al presidente del Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno Maurizio Ventavoli.
“E’ un lavoro grande e impegnativo, fondamentale per la prevenzione. A questo si aggiungono gli interventi sui corsi d’acqua più importanti che il Consorzio esegue per conto della Regione Toscana. Nel 2022, saranno realizzati lavori per quasi 1.200.000 euro. Il nostro ente, pur con una struttura molto snella, riesce a migliorare ogni anno la sua performance, rispettando le scadenze fissate dalla normativa e le disposizioni da osservare per la tutela degli ecosistemi presenti lungo i corsi d’acqua, con particolare riferimento a fauna ittica e avifauna nidificante. In questo modo i nostri fiumi risultano più sicuri, ma anche più belli e fruibili. Lo dimostrano le numerose attività che fioriscono attorno alle aste fluviali che, grazie anche a una manutenzione corretta e attenta, hanno riguadagnato il loro protagonismo, nei confronti di turisti e comunità locali. I contratti di fiume a cui stiamo lavorando in questi anni sono la sintesi migliore di questo percorso”.