Biker, famiglie a caccia di tranquillità e di uno spazio per il pic nic, appassionati di tintarella, persone a caccia di brividi e pronti a lanciarsi nel vuoto per attraversare l’Arno in volo e poi soprattutto tanti fan della pesca…..
Dal Canto alla Rana al Lungarno delle Monache nel comune di Pratovecchio Stia sono tante le occasioni per trascorrere una giornata diversa, tuffati nel verde e circondati dalla natura.
E’ in questo tratto, dove l’Arno è poco più di un fiumicello, che è nato Vivere il fiume, il contratto di fiume che ha debuttato oggi, con l’inaugurazione della zona di pesca a regolamento specifico Capodarno.
Al taglio del nastro, ripreso dalle telecamere della TGR Toscana e raccontata dal giornalista Robert Lee, tutti i partner dell’iniziativa.
A cominciare dalla Regione Toscana che il progetto lo ha apprezzato e finanziato.
Vincenzo Ceccarelli ha fatto di più. L’assessore “Sampei” infatti, riscoperta la sua antica passione, canna da pesca alla mano, si è messo subito all’opera:
“E’ una grande opportunità per gli appassionati di pesca, ma anche per tutte le persone che vogliono godere di una giornata in un ambiente incontaminato. L’obiettivo del progetto – ha spiegato Ceccarelli, commentando la conclusione dell’iter di realizzazione della di pesca a regolamento specifico – è proprio quello di valorizzare questo tratto di Arno che ha il pregio di svilupparsi in una vallata incantevole, ai margini del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, dove parte la ciclopista dell’Arno e dove esistono impianti ricreativi di qualità. Un ringraziamento a quanti si sono adoperati per far partire l’iniziativa e che continueranno a lavorare perché il contratto di fiume diventi davvero un volano per l’economia e il turismo di tutta l’area”.
“La mission del CB2 è privilegiare il confronto fra interessi diversi e con essi la prevenzione, attrezzando il territorio per aumentarne la resilienza ai cambiamenti climatici, incentivando anche la naturalità dei fiumi e migliorando la qualità dello loro acque”, ha spiegato Serena Stefani, illustrando l’attività svolta dal Consorzio per la manutenzione del tratto di Arno che attraversa il comune di Pratovecchio Stia: “Il nostro Consorzio farà in modo che queste esperienze positive si moltiplichino. A breve partiranno nuovi progetti sul Contratto di Fiume Civis Chiana e debutteranno nuovi strumenti in tutte le vallate. Per il Casentino, puntiamo in alto: vogliamo mettere in rete tutte le aste fluviali e creare un contratto di fiume di area: il Casentino H2O per promuovere e valorizzare tutti i territori che vivono attorno ai corsi d’acqua del nostro splendido territorio”.
“L’attività della pesca – ha commentato, al taglio del nastro, Nicolò Caleri, sindaco del comune di Pratovecchio Stia – rappresenta una bella occasione non solo per praticare sport, ma soprattutto per apprezzare e tutelare il nostro ambiente in piena sinergia con altre progettualità realizzate dalla Regione Toscana e dalla nostra Amministrazione, quali la Ciclopista dell’Arno e il recupero del Lungarno delle Monache a Pratovecchio. Come tutti gli sport outdoor anche la pesca può rappresentare un elemento di forte attrattività turistica e quindi un volano di sviluppo economico per un territorio montano come il nostro. Ringrazio la Regione Toscana e tutti i partner coinvolti quali il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, l’Associazione Pescatori Casentinesi, la FIPSAS di Arezzo, la Troticoltura Puccini e l’Antica Troticoltura Molin di Bucchio”.
Nella mattinata l’acqua già pescosa dell’Arno è stata arricchita con l’immissione di un centinaio di trote provenienti da uno dei due impianti di acquacoltura partner del progetto.