Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, è stato ufficializzato il Patto per l’Arno, percorso partecipativo voluto dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale per la ricerca di una gestione unitaria e condivisa del fiume.
Con collegamenti da Arezzo, Firenze e Pisa, il progetto ha fatto il suo debutto ufficiale in modalità webinar, accompagnato dal Presidente della Regione, dal Presidente di ANCI Toscana Matteo Biffoni e da tanti partner istituzionali che hanno sottolineato le caratteristiche e gli obiettivi dell’iniziativa.
“Il Patto per l’Arnoporterà ad un Contratto di fiume vero e proprio, per creare un quadro armonioso di interventi che possano convivere con l’ambiente, la storia, la salvaguardia di tutti i valori che l’Arno porta con sé, avendo presente che il corso d’acqua costituisce al tempo stesso una ricchezza e un rischio se non vissuto nel migliore dei modi”, ha spiegato Massimo Lucchesi, segretario generale dell’Autorità di Bacino.
“Il Patto per l’Arno pone le basi per quel Contratto di fiume che consentirà di dare una visione unitaria a quella che è la prospettiva su cui nella storia si è costruita la civiltà moderna: le valli. L’epoca moderna ha visto fiorire le valli: e quella dell’Arno è stata la culla della civiltà toscana almeno dal ‘300 ad oggi. Il Patto dell’Arno coinvolge i 49 comuni che il fiume attraversa in 241 chilometri, in cui vivono oltre la metà dei cittadini toscani. Sono tantissimi i progetti che vi si possono realizzare”, ha commentato il Presidente Eugenio Giani, ricordando più volte il ruolo strategico svolto dai Consorzi di Bonifica e illustrando le principali caratteristiche delle aree attraversate dal fiume, a cominciare dal Casentino dove l’Arno nasce.
Dal comune di Arezzo, sono intervenuti il Sindaco Alessandro Ghinelli e la Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Serena Stefani,
Serena Stefani ha spiegato che il Patto per l’Arno nel suo comprensorio si farà in tre. “Nell’Alto Valdarno, tenendo conto delle specificità territoriali e sociali, sono stati avviati tre distinti contratti di fiume: Casentino H2O che interessa l’intera vallata dove nasce l’Arno; Abbraccio d’Arno che racchiude il tratto, compreso tra i comuni di Arezzo, Capolona, Castiglion Fibocchi, Laterina Pergine Valdarno e Terranuova Bracciolini, con il Torrente Chiassa, suo affluente di sinistra; Acque d’Arno che include l’area urbanizzata tra Montevarchi e Rignano sull’Arno. L’obiettivo del Patto per l’Arno – ha aggiunto – è di condividere tutti insieme le politiche di gestione a livello di bacino idrografico per migliorarne la sicurezza idrogeologica e, al tempo stesso, per valorizzare il corso d’acqua dal punto di vista naturalistico, ambientale, sociale, culturale, turistico, sportivo, nel rispetto delle caratteristiche che identificano i vari tratti”.
Il sindaco Alessandro Ghinelli ha aggiunto: “Siamo felici di aver ospitato il debutto del Patto per l’Arno. Arezzo si trova dove – per dirla con Dante – l’Arno sdegnoso torce il muso alla città. In realtà l’area di Ponte Buriano occupa uno dei tratti più belli e affascinanti dell’Arno aretino, dove si coniugano bene le tre finalità del progetto: la riduzione del rischio idraulico, la riqualificazione ambientale e la valorizzazione culturale e turistica. Auspico che il Patto per l’Arno affronti il tema della gestione degli invasi che per noi resta un nodo centrale. Se saremo bravi a farci coinvolgere in un lavoro di condivisione e proposizione ne scaturirà una soluzione positiva per tutti: Arezzo potrà trovare un giovamento dal punto di vista ambientale e naturalistico significativo”
Adesso Patto per l’Arno prosegue il suo iter. A breve saranno attivati i tavoli tematici per affrontare e discutere gli obiettivi e le priorità fissate nel Manifesto degli Intenti adottato da 49 comuni, 23 dei quali ricadono nei confini del comprensorio Alto Valdarno, e dai tre Consorzi di Bonifica interessati Alto, Medio e Basso Valdarno