Civis Chiana, il primo contratto di fiume sottoscritto ufficialmente in Toscana, e Casentino H2O, il primo contratto di fiume sottoscritto sull’asta dell’Arno, sono stati tra i protagonisti della 21esima edizione di Urbanpromo – Progetti per il Paese, manifestazione promossa da INU (Istituto Nazionale di Urbanistica), in corso fino all’8 novembre all’Innovation Center di Fondazione CR Firenze nel capoluogo di regione.
La Presidente Serena Stefani ha portato l’esperienza dei percorsi partecipativi avviati e coordinati dal Consorzio di Bonifica nel comprensorio Alto Valdarno.
Due già sottoscritti e operativi. Uno è il Contratto di Fiume sul Canale Maestro della Chiana che, con il coinvolgimento di 7 comuni, è nato con una necessità di oltre 16 milioni di euro di investimenti, senza considerare la realizzazione dei Distretti Irrigui a completamento del Sistema Occidentale di Montedoglio. Il secondo è il Contratto di Fiume sul tratto iniziale dell’Arno, con l’adesione di 10 comuni, l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, l’Autorità di Bacino Distrettuale Appennino Settentrionale, la Provincia di Arezzo e numerosi stakeholder pubblici e privati.
A questi si uniscono gli altri due percorsi partecipativi inseriti nella cornice di Patto per l’Arno, il maxi contratto di fiume dalla sorgente alla foce del corso d’acqua più importante della Toscana, promosso dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale. Sono Abbraccio d’Arno, sul tratto centrale del fiume, dalla confluenza con il Canale Maestro della Chiana fino alla Diga di Levane, e Acque d’Arno, da questo punto fino al confine con il comprensorio di competenza del Consorzio 3 Medio Valdarno, percorsi partecipativi a stadi di sviluppo differenti, che dovrebbero approdare entro il 2025 alla sottoscrizione.
In più, c’è Tevere in Toscana, il Contratto sul tratto toscano del Tevere, primo tassello di un altro maxi percorso partecipativo che andrà a coinvolgere anche le regioni Umbria e Lazio.
“Crediamo profondamente nei Contratti di Fiume come strumenti per appianare i conflitti, per sviluppare una visione omogenea dei corsi d’acqua, per coniugare sicurezza idraulica, crescita economica, sviluppo urbanistico e tutela ambientale, per unire le forze alla ricerca di risorse da investire sul territorio”, ha spiegato la Presidente Stefani, soffermandosi soprattutto su Civis Chiana e Casentino H2O. In particolare ha approfondito l’iter di quest’ultimo che ha avuto modo di svilupparsi in parallelo a Casentino 2040, il percorso partecipativo per la stesura del Piano Urbanistico Intercomunale della vallata.