IL CB2 PUNTA SULL’INGEGNERIA NATURALISTICA
La Presidente del Consorzio al webinar della sezione toscana di AIPIN (Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica): “E’ una metodica di intervento ideale soprattutto nelle zone montane e di pregio ambientale: consente il riuso dei materiali recuperati sul posto, azzera l’impatto sul paesaggio e a garantire un giusto equilibrio tra sicurezza idrogeologica e salvaguardia della biodiversità
Importanti risultati raggiunti nella manutenzione dei torrenti Teggina e Gardone e nel ripristino della frana di Catero Ama nel comune di Pratovecchio Stia
Prima la manutenzione del Teggina, poi quella del Gardone con l’introduzione del sistema step and pools e, infine, il ripristino del versante franato in località Catero Ama, nel comune di Pratovecchio-Stia
Sono queste le esperienze da cui è partita Serena Stefani, Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, per sostenere l’utilizzo dell’ingegneria naturalistica nella gestione idrogeologica del territorio