Tornato il sole, si fanno i primi bilanci: nel comprensorio, le intense e prolungate precipitazioni cadute in questi giorni non hanno causato problemi idrogeologici importanti.
In poche ore, i corsi d’acqua che, fino a qualche giorno fa, mostravano un volto tipico delle estati più siccitose, con l’Arno che raggiungeva la portata media di 5,64 mc/s contro i 47,48 mc/s tipici del mese di novembre, hanno registrato un’impennata nelle portate.
Importante è stata l’attività di prevenzione, svolta dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, con l’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria su molti tratti del reticolo idrografico, ormai quasi completata in tutto il comprensorio.
Oltre al contenimento della vegetazione e alla rimozione di tronchi e rami caduti, efficace si è rivelato il ripristino di alcune opere, soprattutto in area montana, che hanno assicurato la buona efficienza a fiume e torrenti.
“L’estremizzazione dei fenomeni atmosferici, che fanno passare in poche ore dall’allarme siccità all’allarme alluvione, e la sempre maggiore fragilità dei territori, spesso incapaci di sopportare la violenza e l’abbondanza di precipitazioni concentrate nel tempo e nello spazio, rendono alcuni interventi straordinari urgenti e non più rinviabili”, commenta la Presidente Serena Stefani.
La prevenzione attraverso la manutenzione ordinaria è necessaria, ma, di fronte alla crisi climatica, diventa strategico richiamare investimenti ad hoc per adeguare la rete idraulica, con un piano di efficientamento fatto di manutenzioni straordinarie, ripristino delle sezioni degli alvei, creazione di nuove opere e invasi.
“Il nostro Consorzio, oltre a curare la manutenzione ordinaria, ha individuato una serie di progetti importanti ai fini della prevenzione del rischio idraulico”, aggiunge il Direttore Francesco Lisi. “Con questi, già nel 2022, abbiamo ottenuto importanti finanziamenti che si sono tradotti o si tradurranno a breve in opere strategiche. E’ necessario continuare ad affiancare l’attività programmata con risorse adeguate per risolvere criticità strutturali. Tra le altre cose, è strategico definire al più presto un pacchetto di misure per la sistemazione dei corsi d’acqua montani, fondamentali per trattenere e rallentare le acque e, quindi, per mettere in sicurezza anche il fondovalle”.
“ANBI, l’associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione – aggiunge Stefani – ha presentato un piano nazionale con tante opere velocemente cantierabili che potrebbero dare una risposta importante anche al nostro comprensorio”.