Centocinquanta imprese agricole con le carte in regola per collaborare con il Consorzio Alto Valdarno e concorrere alla sicurezza idraulica del territorio. Tante le realtà che si sono candidate a comporre l’elenco aggiornato dei “partner”, su cui l’ente di bonifica potrà contare per affidare una parte importante degli interventi di manutenzione ordinaria sul reticolo in gestione: un ampio pool di operatori locali (38 ditte singole e 37 ATI, che raggruppano circa 120 imprese) disposto a collaborare con i tecnici consortili per migliorare la difesa del suolo, rimettere in forma i fiumi , torrenti e canali del Comprensorio, eliminare la vegetazione che invade le rive e ostruisce gli alvei dei corsi d’acqua. Questo serbatoio di risorse umane, professionali, materiali e strumentali è una sicurezza per il CB2 che, con l’arrivo della bella stagione è pronto a far decollare quasi 5 milioni di euro di lavori da concludere, necessariamente, entro il 31 dicembre 2018.
Il termine fissato dalla Regione Toscana è stringente come stringenti e doverosi sono i monitoraggi con cui la stessa controlla e sorveglia l’attività svolta dal sistema della bonifica.
Ed ecco allora che, insieme a importanti opportunità di reddito, per il mondo agricolo, arrivano dal Consorzio, anche nuove regole, precise, chiare e imprescindibili, a cui tutti si devono attenere.
Novità importanti per garantire la corretta e puntuale esecuzione delle manutenzioni che sono state illustrate nel corso di un incontro informativo e formativo, ideato proprio per aggiornare gli imprenditori agricoli, singoli od associati, che aspirano a lavorare con e per l’Alto Valdarno.
“Come indicato chiaramente dalla Legge Regionale sulla bonifica, abbiamo sempre scommesso molto sul legame tra agricoltura e sicurezza idraulica e i risultati ci hanno dato ragione: le imprese a cui affidiamo direttamente o tramite appalto i lavori sono qualificate e capaci. E lo stato dei corsi d’acqua, ben tenuti e curati, è sotto gli occhi di tutti. Riteniamo che questo sia il migliore modo per impiegare il contributo richiesto ai cittadini: le risorse raccolte, infatti, vengono interamente reinvestite sul territorio. Il coinvolgimento delle imprese locali, nella cura e manutenzione del reticolo idraulico, contribuisce a sostenere quell’economia circolare e virtuosa che, per noi, resta un modello da perseguire”, ha detto Paolo Tamburini, Presidente del CB2, aprendo il partecipato workshop con il mondo agricolo, che si è tenuto presso la sede dell’ente, in via Rossi ad Arezzo.
“Le aziende “storiche” lo sanno, le aziende che sono entrate a far parte dell’elenco per la prima volta lo devono sapere: oltre ai requisiti di legge, gli operatori si assumono una responsabilità importante. Lavorare nei corsi d’acqua, significa lavorare per i consorziati, prima ancora che per il Consorzi . Sono loro a pagare il contributo di bonifica e quindi è un obbligo morale andare incontro alle loro esigenze”, ha chiosato Tamburini.
“La giornata è stata organizzata per rendere sempre più consapevoli gli imprenditori agricoli del ruolo e della responsabilità che hanno nella cura dei corsi d’acqua: è nata come momento di aggiornamento per tutti i partner che intendono lavorare con noi – ha spiegato il Direttore Generale Francesco Lisi –. Un incontro informativo per illustrare gli obblighi (in termini di qualità e tempi di realizzazione dei lavori) che il Consorzio deve rispettare e a cui tutti, anche le ditte esterne, si devono adeguare. E un incontro formativo, poiché la dottoressa Beatrice Caneschi ha presentato il nuovo regolamento, adottato dall’ente per l’assegnazione dei lavori, mentre l’ingegner Serena Ciofini ha illustrato, anche con il supporto di esempi concreti, le modalità e le procedure da seguire per effettuare manutenzioni corrette, in funzione della morfologia del corso d’acqua, dell’ambiente in cui si colloca, della vegetazione presente.