Circa 90 milioni di euro. E’ questo il valore degli investimenti considerati necessari per la mitigazione del rischio idraulico nel comprensorio Alto Valdarno.
A stilare la check list con le relative stime economiche il Consorzio di Bonifica 2 che, dopo un’attenta verifica dei bisogni del territorio, ha elencato le proposte progettuali per affrontare e risolvere criticità storiche e recenti, in qualche caso create o aggravate dagli ultimi eccezionali eventi meteorologici.
Ne conta un centinaio il censimento predisposto dall’ente a inizio 2020 e consegnato ad ANBI, l’associazione dei Consorzi di Bonifica e irrigazione, che sta elaborando proposte per un Piano Nazionale Strategico di Manutenzione e Infrastrutturazione Idraulica del Territorio da presentare alle autorità competenti.
Tra gli interventi ritenuti importanti, sono numerose le proposte progettuali nate per ripristinare condizioni di sicurezza nelle zone del capoluogo aretino colpite dall’alluvione nel mese di luglio. Una per tutti, la “ricetta” studiata per ridurre il rischio sul reticolo di acque basse dell’area urbana di Arezzo, limitrofa a via Romana, che richiede un investimento almeno di 1.200.000 euro.
Complessivamente sono in fase preliminare 8 progetti per circa 10 milioni di euro. Tre per un totale di quasi 1.500.000 euro sono allo stadio definitivo. Altrettanti sono in stesura esecutiva per un importo complessivo superiore ai 600.000 euro.
“I circa 90 milioni di euro stimati sono l’esito della ricognizione completa delle segnalazioni fatte dal Consorzio negli anni per intercettare le risorse messe a disposizione dai vari strumenti regionali, nazionali ed europei e che ad oggi non hanno trovato finanziamento”, spiega l’ingegner Serena Ciofini, responsabile del settore difesa idrogeologica del CB2, precisando che il censimento è stato aggiornato in collaborazione con i colleghi del Genio Civile Valdarno Superiore. “Gli interventi proposti sono di natura straordinaria o riguardano la realizzazione di nuove opere, pertanto non sono di stretta competenza del Consorzio – aggiunge l’ing. Ciofini -. Il Consorzio in questo caso ha il ruolo di “segnalatore” di tutti i lavori di cui i nostri tecnici, nel tempo, hanno rilevato la necessità, sulla base dei sopralluoghi e delle valutazioni effettuate, spesso di comune accordo con la Regione stessa e i Comuni, per la mitigazione del rischio nelle aree più esposte del territorio”.
“La manutenzione ordinaria del reticolo e delle opere di competenza del Consorzio – commenta la Presidente Serena Stefani – è strategica per la prevenzione e per aiutare il regolare deflusso delle acque. Il CB2 la sta portando avanti con grande attenzione anche in questo momento di emergenza epidemiologica. Ma una corretta gestione del territorio, in continua evoluzione dal punto di vista urbanistico e climatico, non può fare a meno di interventi straordinari e strutturali. Solo se diamo seguito a tutte e due le linee di intervento potremo parlare oggettivamente di mitigazione del rischio idraulico. Per questo ringraziamo ANBI per il lavoro che sta svolgendo a livello nazionale, indispensabile per mettere in luce le priorità e intercettare le risorse necessarie”.
In una sezione a parte il Consorzio 2 Alto Valdarno ha indicato oltre 30.000.000 di euro per investimenti sul potenziamento e miglioramento dell’irrigazione, l’altra faccia della medaglia in un momento in cui i cambiamenti climatici richiedono una gestione sempre più attenta e oculata della risorsa.
In particolare, nella hit inviata ad ANBI dal CB2 figurano gli oltre 28.500.000 euro di dotazione economica richiesta per la creazione della rete irrigua del Distretto n. 23 del Sistema Occidentale di Montedoglio, proposta illustrata di recente anche al Ministero dell’Agricoltura e delle Politiche Agricole, in un incontro con il sottosegretario L’Abbate, e i circa 300.000 euro da destinare alla manutenzione straordinaria del Distretto irriguo n.21.