Prosegue a pieno ritmo la manutenzione ordinaria sui corsi d’acqua montevarchini.
Cento cinquantacinque mila gli euro investiti dal Consorzio 2 Alto Valdarno per mitigare il rischio idraulico nel capoluogo e nelle frazioni.
Dopo il consueto stop ai cantieri, richiesto dalla normativa vigente a protezione della fauna nidificante, l’operazione fiumi sicuri è ripartita con decisione già all’inizio di luglio.
I primi a passare sotto i “ferri” sono stati, come sempre, il Dogana, dall’immissione in Arno fino alla confluenza del Borro di Caspri in località Noferi e il Borro del Giglio, i due torrenti che attraversano i quartieri più densamente popolati e urbanizzati della città.
Uomini e mezzi si sono poi spostati sui principali affluenti del Dogana. Operazioni di contenimento della vegetazione hanno interessato il Borro dell’Ornaccio alla Ginestra, il Borro Vigna Borranicchi e il Borro Rosso al Pestello.
A breve toccherà al Borro dello Spedaluzzo, che, già a fine primavera, era stato sottoposto a un intervento per la rimozione dei sedimenti accumulati nella vasca in Loc. Ossaia; al Fosso Reale e al Torrente Valdilago alle porte di Levanella; al Torrente Caposelvi nel tratto che attraversa la frazione di Mercatale Valdarno e nel tratto vallivo in prossimità dell’immissione in Arno.
“Sono in corso gli interventi programmati con cadenza annuale dal Consorzio, approvati dalla Regione Toscana e definiti con il contributo degli amministratori comunali, tenendo conto delle necessità che si manifestano sui territori e delle segnalazioni che arrivano all’ente e che i tecnici hanno il compito di verificare e valutare. Ricordiamo che, in questo periodo, mentre ci avviamo a completare il piano delle attività 2020, i nostri uffici stanno già lavorando alla stesura dello strumento di programmazione 2021. E’ questo quindi il momento di raccogliere eventuali suggerimenti che ci permetteranno di confezionare un piano sempre più attento e aderente alle esigenze di ogni area”, spiega Serena Stefani, presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, ricordando che, per far contare sempre più i territori, è decollata una nuova importante iniziativa: “All’interno dell’Assemblea abbiamo individuato un referente per ciascuna area: una sorta di “antenna” capace di cogliere e trasferire i bisogni della UIO (acronimo per indicare ognuna delle sei unità idrografiche omogenee che compongono il comprensorio Alto Valdarno) assegnata. Per il Valdarno è Mauro Renzoni che lavora in stretta sinergia con il referente tecnico di area, l’ingegner Beatrice Lanusini”.
Ed è proprio l’ingegner Lanusini a illustrare il contenuto dei lavori in corso sul reticolo montevarchino: “La manutenzione ordinaria prevede il taglio della vegetazione presente sulle sponde e in alveo che potrebbe ostacolare il transito della corrente, con l’obiettivo di ripristinare il regolare deflusso delle acque e migliorare le caratteristiche naturali dell’ambiente fluviale, salvaguardando la varietà delle specie vegetali ripariali. In alcuni tratti fluviali, come ad esempio nei tratti di valle del Torrente Dogana, sono state conservate fasce di arbusti vicino al livello dell’acqua di magra: una soluzione che serve a ridurre il fenomeno di surriscaldamento delle acque per insolazione, tipica del periodo. La fascia di vegetazione ombreggia zone di interesse naturalistico e di vitale importanza per la fauna che popola i nostri torrenti”, spiega l’ingegner Lanusini annunciando anche possibili interventi puntuali: “Nel corso delle lavorazioni dovremo procedere al taglio di alcune alberature pericolose per il precario stato di salute, per le dimensioni o per la localizzazione che va ad interferire con opere idrauliche, infrastrutture viarie e reti tecnologiche. Questi abbattimenti saranno eseguiti con l’ausilio di piattaforma aerea e con l’impiego di operai forestali specializzati”.