“La messa a dimora di nuovi alberi è un aspetto importante, ma né altrettanto necessario conservare in salute il polmone verde che abbiamo a disposizione. Un impegno che perseguiamo da tempo, con la manutenzione attenta e rispettosa della vegetazione presente lungo i corsi d’acqua”.
In occasione della giornata nazionale degli alberi, che si celebra domani 21 novembre, Serena Stefani, Presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno, ricorda gli sforzi fatti dall’ente per conciliare gli interventi di contenimento necessari per garantire la sicurezza idraulica con la tutela del patrimonio ambientale.
“La manutenzione gentile, eseguita manualmente, con un’attenta selezione delle alberature è ormai una pratica consolidata in tutte le aree del comprensorio e non solo nelle zone montane”, spiega il Direttore Generale Francesco Lisi. E aggiunge: “Il Consorzio ha adottato un manuale di buone patiche per dare agli operai e alle ditte che intervengono sul reticolo indicazioni precise sulle modalità con cui procedere. La regola è preferire sempre tagli mirati volti ad eliminare soggetti che potrebbero creare ostruzioni e ostacoli al deflusso delle acque e cercare di conservare il più possibile le specie autoctone per favorire la rinaturalizzazione degli ambienti fluviali”.
Non solo. Per mettere a punto terapie più idonee, efficaci e meno invasive possibile, di recente, il Consorzio 2 Alto Valdarno ha arruolato un esperto che visita le alberature con uno strumento innovativo, un apparecchio capace di effettuare una sorta di “tac” al tronco in modo da valutare la reale gravità della situazione di esemplari che mostrano segni di malessere e malattia.
“Soprattutto nelle aree urbane, dove la vegetazione fluviale rappresenta anche l’unico spazio verde presente e fruito dai cittadini, cerchiamo di salvaguardare al massimo il patrimonio esistente. Prima di tagliare o eliminare un’alberatura, la sottoponiamo a un’indagine attenta, sia visiva che strumentale. Tra l’altro il dottore forestale Massimiliano Hajny, il nostro “green doctor”, utilizza una procedura all’avanguardia, davvero soft che non necessita di alcuna operazione invasiva”, conclude il Direttore Lisi, rilanciando l’impegno del Consorzio ad adottare tutte le pratiche necessarie per proteggere, tutelare e valorizzare un bene prezioso: i boschi, le foreste e le alberature spontanee che caratterizzano e rendono unico il reticolo dell’Alto Valdarno.