Il maltempo ha concesso una breve tregua all’Alto Valdarno: tecnici e operai del Consorzio 2 Alto Valdarno ne hanno approfittato per monitorare la situazione e individuare e rimuovere eventuali criticità dai corsi d’acqua, in attesa dell’ormai annunciata perturbazione bis che, a breve, tornerà a flagellare il territorio con vento e pioggia.
Nel primo round il reticolo idraulico ha dimostrato di saper tenere, grazie anche alla poderosa attività di prevenzione svolta dall’ente, che ha ormai quasi ovunque completato i lavori di manutenzione ordinaria previsti per il 2020.
Proprio grazie a questi interventi fiumi, torrenti e fossi, seppure molto ingrossati, non sono usciti dal loro letto.
Particolarmente strategica si è rivelata l’elaborazione del piano per l’eliminazione delle alberature pericolanti, in gran parte rimosse prima che scattasse l’allerta meteo arancione.
In Valdarno resta in sospeso solo la complessa operazione sull’Arno a Rignano dove le quadre speciali di tree climber entreranno in azione con il supporto di piccoli natanti non appena le condizioni del tempo lo consentiranno.
In Valtiberina provvidenziale è stata la conclusione della rimozione di sedimenti e resti vegetali dal fosso della Taverna: eliminate le possibili occlusioni, l’acqua ha potuto scorrere senza creare allagamenti nelle aree circostanti.
L’Arno, da Pratovecchio-Stia, dove nasce, fino al fondovalle, ha tirato fuori tutta la sua potenza: ha regalato immagini mozzafiato ma non ha causato danni né disagi.
“I corsi d’acqua – commenta la presidente del Consorzio 2 Alto Valdarno Serena Stefani – hanno resistito bene all’onda d’urto di questa imponente e prolungata perturbazione. L’importante opera di contenimento della vegetazione, di rimozione dei sedimenti e di sistemazione idraulica, svolta ogni anno dal Consorzio, ha contribuito a mitigare il rischio idrogeologico in tutto il comprensorio. Nulla di particolare da segnalare né sui fiumi principali né sui loro affluenti, tutti già sottoposti a manutenzione ordinaria nei tratti di maggiore criticità. Nel week end, molti sindaci, impegnati insieme alla protezione civile, a monitorare gli effetti dell’ondata di maltempo lo hanno riconosciuto pubblicamente e di questo li ringrazio. Ancora una volta dimostrano di essere preziosi alleati nella battaglia per la difesa del suolo”.
Ma in questo momento in cui pioggia e vento incalzano la Presidente Stefani rilancia: “E’ chiaro che la manutenzione ordinaria riveste un ruolo strategico nella prevenzione, ma è altrettanto chiaro che non può sostituire gli interventi strutturali, necessari per garantire una sempre migliore risposta ad eventi meteorologici che continuano ad estremizzarsi”.
E aggiunge: “Occorrono risposte strutturali, dobbiamo tutti insieme riuscire a reperire le risorse necessarie per dare maggiore sicurezza ai nostri territori. Sappiamo bene dove intervenire e in molti casi i progetti sono già pronti. Per realizzarli è strategico intercettare i finanziamenti europei e, nel frattempo, lavorare alla semplificazione delle procedure, per dare risposte più immediate e accorciare i tempi di cantierizzazione e realizzazione delle opere”.
Questo è il momento di dare forma al piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici predisposto da ANBI, l’associazione nazionale dei Consorzi di Bonifica, e presentato ufficialmente da qualche mese al governo. All’interno anche 14 interventi, per un investimento complessivo di circa 4,5 milioni di euro, ritenuti strategici dal Consorzio 2 Alto Valdarno per adeguare il reticolo infrastrutturale. Mi associo all’appello lanciato dal Presidente Nazionale Francesco Vincenzi e dal Direttore Generale Massimo Gargano: è il momento di portare a termine un vero Green New Deal per il nostro paese e la nostra regione”
Intanto massima attenzione e vigilanza nelle prossime ore, quando il maltempo riprenderà a colpire il comprensorio.
Arezzo 7 dicembre 2020