Ancora una volta il termometro è sceso sotto i meno 4 gradi.
Da giorni ormai le temperature rigide della notte mettono a dura prova gli alberi da frutto in piena fioritura, in uno dei distretti frutticoli più importanti della Toscana.
Nei distretti irrigui gestiti dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno è in pieno funzionamento il sistema antibrina, messo in pressione già dalla fine del mese di febbraio.
L’ente infatti ha controllato e sistemato le reti con largo anticipo rispetto agli anni passati, proprio per consentire alle imprese agricole di difendere le loro produzioni da eventuali bizzarrie meteorologiche.
“L’innalzamento delle temperature diurne, a cui abbiamo assistito nelle ultime settimane ci ha infatti incoraggiato a velocizzare le operazioni per fronteggiare adeguatamente il rischio di improvvise e repentine gelate notturne”, spiega il direttore generale Francesco Lisi.
“Per le nostre colture è fondamentale il servizio anti-brina. Con l’acqua spruzzata sulle piante si forma una patina di ghiaccio che preserva il fiore, mantenendolo a una temperatura costante attorno agli zero gradi”, dice Dante Moretti, uno dei produttori agricoli della Valdichiana, muovendosi tra le piante avvolte nel ghiaccio. “Negli ultimi anni siamo costretti a fare i conti con stagioni sempre meno definite e con cambiamenti termici più repentini. Le temperature ormai non sono amiche dell’agricoltura!”
“I cambiamenti climatici ci impongono di dilatare sempre più la stagione irrigua – commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani -. La distribuzione dell’acqua non è utile solo per fronteggiare i periodi siccitosi ma anche per contrastare gli effetti di gelate fuori stagione che, purtroppo rischiano di trasformarsi in una consuetudine, mettendo in serio pericolo raccolti e produzioni e, con questi, il reddito delle imprese agricole. Senza il trattamento anti-brina, i frutteti potrebbero subire danni ingenti e conseguenze pesantissime, fino alla perdita totale delle produzioni”