Il muro d’ala della briglia, dopo il crollo, si era trasformato in un cumulo di materiale informe, insidioso e capace di ostacolare il regolare scorrimento dell’acqua all’interno del fosso dell’Infernaccio.
Ad aggravare la situazione, il punto in cui si presentava il franamento: a monte del lungo intubamento che attraversa l’abitato di Sansepolcro, tratto delicato e sempre attenzionato dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno che, dopo un sopralluogo, si è attivato per affrontare e risolvere il problema.
“L’opera – spiega l’ingegner Chiara Nanni, referente di area del settore difesa idrogeologica dell’ente, che, con l’ingegner Enrico Righeschi ha seguito i lavori – è stata interamente ricostruita senza alcuna variazione delle caratteristiche originarie, utilizzando le stesse tecniche impiegate per la realizzazione e i materiali recuperati”.
“Il Consorzio ha ripristinato l’integrità dell’opera in un punto del territorio molto delicato. I tratti che precedono i tombamenti, soprattutto quando questi attraversano zone popolate o attraversate da importanti infrastrutture, sono sempre monitorati con attenzione dai nostri tecnici, impegnati nelle manutenzioni ordinarie e nella costante attività di vigilanza” – spiega Serena Stefani, Presidente del Consorzio di Bonifica -. L’obiettivo è riuscire a rimuovere tempestivamente ostruzioni e criticità che, limitando il regolare deflusso dell’acqua, possono contribuire a generare allagamenti e alluvioni, nelle aree più popolate e dove insistono i maggiori insediamenti abitativi, commerciali e produttivi. La manutenzione della vegetazione sul fosso dell’Infernaccio (come sugli altri corsi d’acqua del reticolo di gestione), invece, sarà avviata a partire dal mese di luglio, nel rispetto delle normative vigenti e per la massima tutela della tutela della biodiversità, secondo il programma delle attività definito dall’ente di Bonifica, in collaborazione con i comuni e approvato dalla Regione Toscana a inizio 2021”.