Un muro di contenimento interessato da erosioni che ne minavano la fondazione; una soglia in gabbioni metallici, realizzata per “sorreggere” il muretto di sostegno in pietrame, scalzata, ammalorata e in buona parte svuotata del materiale fluviale che la componeva; la sponda dell’alveo localmente erosa, “difesa” a sua volta da un’opera che stava cedendo….
Lungo il Fosso della Cerbaia, a valle dell’attraversamento della SP 47, la presenza di una sequenza di opere deteriorate contribuiva a rendere più precaria e delicata la situazione idraulica alle porte del comune di Anghiari.
Lo hanno accertato i tecnici del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, che, dopo i sopralluoghi e le verifiche del caso, hanno stabilito la necessità di programmare interventi puntuali specifici, per ripristinare la solidità e l’efficienza dei manufatti visibilmente malridotti.
Così operai e macchine si sono messi al lavoro alla periferia del paese, appena superato il piccolo centro abitato di Motina, sul tratto del corso d’acqua che arriva fino alla confluenza con il fosso di Rimaggio: un segmento dall’andamento quasi pianeggiante, dapprima curvilineo e poi pressochè diritto.
“L’intervento – spiega l’ingegner Enrico Righeschi, responsabile delle UIO Casentino e Valtiberina del settore difesa idrogeologica del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno – ha interessato tre aree. Nella prima, dopo le operazioni indispensabili per consentire l’accesso ai mezzi di lavoro, le gabbionate danneggiate sono state rimosse e sostituite con elementi nuovi, rinforzati grazie all’inserimento di massi per il ripristino della fondazione. La lavorazione si è conclusa con la sistemazione del profilo dell’asta fluviale, attraverso la semplice movimentazione dei sedimenti presenti. Le problematiche della seconda zona critica sono state affrontate e risolte con il ripristino di una scogliera sulla sponda destra dell’alveo, interessata dall’erosione e dal crollo del muretto di protezione. Nell’ultima area infine sono state messe in sicurezza le difese che mostravano segni di cedimento ed è stata ripristinata e rinforzata la sponda erosa. L’operazione si è rivelata indispensabile per restituire la corretta efficienza idraulica al corso d’acqua e quindi per migliorare la sicurezza della piccola frazione, dove vivono 160 persone, e di tutta la zona, su cui, come è documentato dalla cartografia, oltre agli edifici ad uso abitativo, insistono aree coltivate e l’infrastruttura viaria”.
“Esprimo soddisfazione per l’intervento progettato ed eseguito dal Consorzio di Bonifica sul fosso della Cerbaia: è un intervento particolarmente apprezzato dall’amministrazione comunale e da tutta la comunità. Si tratta infatti di una sistemazione necessaria e importante per mitigare il rischio idraulico su un’area delicata, poco distante dalla diga di Montedoglio. Il ripristino delle opere realizzato in tre punti diversi dell’asta fluviale infatti contribuisce a mettere in sicurezza il piccolo abitato di Motina, le aziende agricole che lavorano su questo territorio e i sentieri che richiamano escursionisti appassionati di ambiente e natura”, commenta il sindaco di Anghiari Alessandro Polcri.