- Modalità di pagamento e scadenze
- Il piano di classifica irriguo
- Il perimetro di contribuenza irrigua
- Le utenze irrigue
- La contribuzione per il servizio irriguo
- Calcolo del contributo irriguo generale
- Come si paga?
- Modalità di pagamento e Scadenze
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COS’E’?
Il contributo irriguo è l’importo dovuto dai consorziati, serviti dalle reti irrigue gestite dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, per il beneficio che gli immobili di loro proprietà ricavano dall’attività svolta dall’Ente per la disponibilità e la fornitura dell’acqua.
Ogni anno, ai sensi della LR 79/2012, il Consorzio di Bonifica è tenuto a ripartire gli oneri sostenuti per garantire il servizio di fornitura irrigua tra i proprietari dei beni immobili, situati nel perimetro di contribuenza irrigua, che, da questa attività, ottengono un beneficio attraverso l’uso potenziale o effettivo della risorsa.
A COSA SERVE?
Il contributo irriguo serve a finanziare l’attività svolta dal Consorzio di Bonifica per garantire il servizio irriguo.
Gli oneri sostenuti dall’ente vengono ripartiti tra i consorziati, in proporzione ai benefici conseguibili dagli immobili, grazie all’uso potenziale o effettivo della risorsa idrica e richiesti con l’imposizione del contributo irriguo.
PERCHE’ SI PAGA?
Con il contributo irriguo si finanzia l’attività svolta dal Consorzio di Bonifica per garantire il servizio irriguo agli utenti serviti dalle reti gestite dall’Ente.
Il contributo irriguo può essere ricondotto a due aspetti:
- un beneficio irriguo generale, identificabile nel vantaggio tratto dagli immobili sottesi ad opere di distribuzione di acque irrigue, indipendentemente dall’effettivo prelevamento di acqua dalla rete consortile. E’ attribuito alla semplice esistenza del servizio e si concretizza in un aumento del valore dell’immobile. A tale beneficio sono associabili le spese per le attività di manutenzione e gestione degli impianti e, ai sensi della normativa vigente, le spese di funzionamento dell’Ente;
- un beneficio irriguo specifico, legato all’effettivo utilizzo dell’acqua da parte di ciascun utente. Ad esso corrispondono le spese di manutenzione e gestione delle infrastrutture, degli impianti, delle attività atte a garantire l’adduzione dell’acqua ai consorziati che ne fruiscono materialmente e il costo della risorsa idrica acquistata da terzi.
L’importo del contributo irriguo varia in funzione al beneficio ricavato dall’immobile.
COME SI CALCOLA?
Il contributo irriguo è individuato sulla base di parametri di riferimento solitamente costituiti da volumi di acqua erogati, superfici servite, coltivazioni praticabili, caratteristiche dei terreni, accessibilità al servizio.
Ai sensi del Piano di Classifica irriguo, il Consorzio di Bonifica applica una tariffa trinomia che tiene conto sia della superficie effettivamente irrigata che della superficie irrigabile, consentendo di gestire in modo distinto il recupero delle spese di carattere generale dalle spese che variano in funzione dei consumi di acqua.
A queste si aggiunge un’ulteriore quota di spesa che fa riferimento ai costi sostenuti dall’ente per l’attivazione del contatore e per il successivo controllo dei consumi idrici. Si tratta di una quota fissa che tiene conto dei punti di consegna disponibili.
CHI LO PAGA?
Sono tenuti per legge al pagamento del contributo irriguo i proprietari dei terreni che ricadono all’interno del Perimetro di contribuenza irrigua
Per le utenze non agricole, il beneficio si concretizza attraverso la stipula di una apposita convenzione, nel caso in cui le dotazioni siano disponibili e compatibili con la gestione della rete nel rispetto delle disposizioni di legge sugli usi plurimi.
Il contributo irriguo è l’importo dovuto dai consorziati, serviti dalle reti irrigue gestite dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, per il beneficio che gli immobili di loro proprietà ricavano dall’attività svolta dall’Ente per la disponibilità e la fornitura dell’acqua.
Ogni anno, ai sensi della LR 79/2012, il Consorzio di Bonifica è tenuto a ripartire gli oneri sostenuti per garantire il servizio di fornitura irrigua tra i proprietari dei beni immobili, situati nel perimetro di contribuenza irrigua, che, da questa attività, ottengono un beneficio attraverso l’uso potenziale o effettivo della risorsa.
A COSA SERVE?
Il contributo irriguo serve a finanziare l’attività svolta dal Consorzio di Bonifica per garantire il servizio irriguo.
Gli oneri sostenuti dall’ente vengono ripartiti tra i consorziati, in proporzione ai benefici conseguibili dagli immobili, grazie all’uso potenziale o effettivo della risorsa idrica e richiesti con l’imposizione del contributo irriguo.
PERCHE’ SI PAGA?
Con il contributo irriguo si finanzia l’attività svolta dal Consorzio di Bonifica per garantire il servizio irriguo agli utenti serviti dalle reti gestite dall’Ente.
Il contributo irriguo può essere ricondotto a due aspetti:
- un beneficio irriguo generale, identificabile nel vantaggio tratto dagli immobili sottesi ad opere di distribuzione di acque irrigue, indipendentemente dall’effettivo prelevamento di acqua dalla rete consortile. E’ attribuito alla semplice esistenza del servizio e si concretizza in un aumento del valore dell’immobile. A tale beneficio sono associabili le spese per le attività di manutenzione e gestione degli impianti e, ai sensi della normativa vigente, le spese di funzionamento dell’Ente;
- un beneficio irriguo specifico, legato all’effettivo utilizzo dell’acqua da parte di ciascun utente. Ad esso corrispondono le spese di manutenzione e gestione delle infrastrutture, degli impianti, delle attività atte a garantire l’adduzione dell’acqua ai consorziati che ne fruiscono materialmente e il costo della risorsa idrica acquistata da terzi.
L’importo del contributo irriguo varia in funzione al beneficio ricavato dall’immobile.
COME SI CALCOLA?
Il contributo irriguo è individuato sulla base di parametri di riferimento solitamente costituiti da volumi di acqua erogati, superfici servite, coltivazioni praticabili, caratteristiche dei terreni, accessibilità al servizio.
Ai sensi del Piano di Classifica irriguo, il Consorzio di Bonifica applica una tariffa trinomia che tiene conto sia della superficie effettivamente irrigata che della superficie irrigabile, consentendo di gestire in modo distinto il recupero delle spese di carattere generale dalle spese che variano in funzione dei consumi di acqua.
A queste si aggiunge un’ulteriore quota di spesa che fa riferimento ai costi sostenuti dall’ente per l’attivazione del contatore e per il successivo controllo dei consumi idrici. Si tratta di una quota fissa che tiene conto dei punti di consegna disponibili.
CHI LO PAGA?
Sono tenuti per legge al pagamento del contributo irriguo i proprietari dei terreni che ricadono all’interno del Perimetro di contribuenza irrigua
Per le utenze non agricole, il beneficio si concretizza attraverso la stipula di una apposita convenzione, nel caso in cui le dotazioni siano disponibili e compatibili con la gestione della rete nel rispetto delle disposizioni di legge sugli usi plurimi.
COS’E’?
Il contributo irriguo è l’importo dovuto dai consorziati, serviti dalle reti irrigue gestite dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno, per il beneficio che gli immobili di loro proprietà ricavano dall’attività svolta dall’Ente per la disponibilità e la fornitura dell’acqua.
Ogni anno, ai sensi della LR 79/2012, il Consorzio di Bonifica è tenuto a ripartire gli oneri sostenuti per garantire il servizio di fornitura irrigua tra i proprietari dei beni immobili, situati nel perimetro di contribuenza irrigua, che, da questa attività, ottengono un beneficio attraverso l’uso potenziale o effettivo della risorsa.
A COSA SERVE?
Il contributo irriguo serve a finanziare l’attività svolta dal Consorzio di Bonifica per garantire il servizio irriguo.
Gli oneri sostenuti dall’ente vengono ripartiti tra i consorziati, in proporzione ai benefici conseguibili dagli immobili, grazie all’uso potenziale o effettivo della risorsa idrica e richiesti con l’imposizione del contributo irriguo.
PERCHE’ SI PAGA?
Con il contributo irriguo si finanzia l’attività svolta dal Consorzio di Bonifica per garantire il servizio irriguo agli utenti serviti dalle reti gestite dall’Ente.
Il contributo irriguo può essere ricondotto a due aspetti:
- un beneficio irriguo generale, identificabile nel vantaggio tratto dagli immobili sottesi ad opere di distribuzione di acque irrigue, indipendentemente dall’effettivo prelevamento di acqua dalla rete consortile. E’ attribuito alla semplice esistenza del servizio e si concretizza in un aumento del valore dell’immobile. A tale beneficio sono associabili le spese per le attività di manutenzione e gestione degli impianti e, ai sensi della normativa vigente, le spese di funzionamento dell’Ente;
- un beneficio irriguo specifico, legato all’effettivo utilizzo dell’acqua da parte di ciascun utente. Ad esso corrispondono le spese di manutenzione e gestione delle infrastrutture, degli impianti, delle attività atte a garantire l’adduzione dell’acqua ai consorziati che ne fruiscono materialmente e il costo della risorsa idrica acquistata da terzi.
L’importo del contributo irriguo varia in funzione al beneficio ricavato dall’immobile.
COME SI CALCOLA?
Il contributo irriguo è individuato sulla base di parametri di riferimento solitamente costituiti da volumi di acqua erogati, superfici servite, coltivazioni praticabili, caratteristiche dei terreni, accessibilità al servizio.
Ai sensi del Piano di Classifica irriguo, il Consorzio di Bonifica applica una tariffa trinomia che tiene conto sia della superficie effettivamente irrigata che della superficie irrigabile, consentendo di gestire in modo distinto il recupero delle spese di carattere generale dalle spese che variano in funzione dei consumi di acqua.
A queste si aggiunge un’ulteriore quota di spesa che fa riferimento ai costi sostenuti dall’ente per l’attivazione del contatore e per il successivo controllo dei consumi idrici. Si tratta di una quota fissa che tiene conto dei punti di consegna disponibili.
CHI LO PAGA?
Sono tenuti per legge al pagamento del contributo irriguo i proprietari dei terreni che ricadono all’interno del Perimetro di contribuenza irrigua
Per le utenze non agricole, il beneficio si concretizza attraverso la stipula di una apposita convenzione, nel caso in cui le dotazioni siano disponibili e compatibili con la gestione della rete nel rispetto delle disposizioni di legge sugli usi plurimi.