Una strada che rischiava di restringersi progressivamente scivolando nell’alveo; case e campi resi spesso irraggiungibili a causa di allagamenti; coltivazioni di tabacco, che ad ogni precipitazione intensa, finivano sott’acqua, con perdite di prodotto significative e gravi danni economici per le imprese agricole.
Il Fosso della Reglia, alias Reglia dei Mulini, in località Molinello, nel comune di Anghiari, da risorsa (da cui attingere tra l’altro acqua per l’irrigazione) si era progressivamente trasformata in minaccia.
A luglio la segnalazione e il sopralluogo congiunto dei tecnici del Comune con i colleghi del Consorzio di Bonifica per valutare la situazione e definire la “terapia” più adeguata.
La cura è iniziata ad ottobre: il Consorzio è intervenuto per ricostruire e prolungare delle opere di ingegneria naturalistica presenti con funzione di difesa spondale.
“L’intervento – spiega l’ingegner Enrico Righeschi, referente di area del Settore Idrogeologico – ha previsto la risagomatura delle sponde in frana e il successivo inserimento di palificate e tavole di contenimento in legno in sostituzione di quelle ammalorate o in prosecuzione delle stesse nei tratti interessati dagli scoscendimenti.
Una volta ripristinata la corretta sezione di deflusso, per la successiva stabilizzazione spondale, è stato utilizzato prevalentemente legno di castagno, con pali di 3 metri dal diametro di circa 20 cm, posti ad interasse di circa 50 cm. L’intervento ha riguardato oltre 200 metri di sponde per un totale di circa 50 metri di inserimento di opere in ingegneria naturalistica”.
Oggi l’inaugurazione dell’intervento completato, alla presenza del vice sindaco di Anghiari, Claudio Maggini; della Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani e dell’ingegner Enrico Righeschi; dei cittadini che vivono e lavorano nell’area attraversata dal Fosso della Reglia.
“Ancora una volta la dimostrazione che la stretta collaborazione tra enti e un rapporto di fiducia con i cittadini, consente di studiare soluzioni rapide e utili per il territorio”, commenta la Presidente del Consorzio Serena Stefani. “Informata dai cittadini, in collaborazione con il comune, il mio Ente si è subito attivato per affrontare e risolvere la criticità del corso d’acqua che rischiava di danneggiare la strada di accesso ad abitazioni e coltivazioni limitrofe. A distanza di poco tempo, i lavori sono stati completati: la soluzione della problematica idraulica, ispirata all’ingegneria naturalistica, inoltre si armonizza alla perfezione con gli interventi realizzati precedentemente, è a basso impatto ambientale e si integra bene nel contesto agricolo dell’area”.
“Si tratta di un’opera importantissima per la sicurezza del territorio. E’ frutto della bella collaborazione che esiste con il Consorzio da sempre. Fin dal 2016, quando, appena insediata la giunta, il territorio comunale subì un’alluvione. Abbiamo apprezzato subito la velocità e la professionalità con cui il Consorzio riuscì a completare gli interventi necessari per ripristinare le condizioni di sicurezza. Ancora oggi questa sinergia continua a dare buoni frutti”, aggiunge il vice sindaco Claudio Maggini.
Soddisfazione anche per gli imprenditori agricoli. Per tutti parla Alessandro Neri dell’Azienda agraria il Cantone . “In questa zona insistono diversi ettari di terreno coltivati a tabacco. Ogni volta che la strada finiva sott’acqua erano impossibili da raggiungere, per l’ordinario svolgimento delle lavorazioni. La mancata funzionalità della Reglia, inoltre, si portava al seguito conseguenze indirette come il fermo delle acque provenienti da Montedoglio e il mancato allontanamento delle acque dal territorio comunale che si raccolgono al suo interno. Con la messa in sicurezza della sponda insomma anche i campi di tabacco e le altre attività oggi sono in maggiore sicurezza”.
“E’ un intervento utile e realizzato con le modalità più adeguate. L’adozione della palizzata per rinforzare la sponda crollata è in perfetta sintonia con la storicità della Reglia, ex Reglia dell’Acqua Viola, realizzata nel 1200/1300, grazie a un accordo tra Anghiari e Sansepolcro, per lo spostamento del corso del Tevere. Allora la Reglia portava l’acqua a una decina di mulini che lavoravano il guado, ovvero una pianta officinale tintoria chiamata anche “oro blu”, che dava un singolare colore al canale”, racconta Loretto Ricci, scultore per passione e studioso di tradizioni locali, con la casa affacciata sull’asta fresca di sistemazione.
Oggi l’acqua non è più viola, i mulini con l’arrivo dell’indaco hanno smesso di lavorare il guado e, in alcuni casi, hanno proprio smesso di lavorare, ma il Fosso della Reglia svolge sempre un ruolo strategico. Ben lo sa Mario Checcaglini, che abita nelle sue vicinanze. Il primo a segnalare il problema al comune e poi al Consorzio: “La sponda che regge la strada stava crollando, con gravi pericoli per la fruibilità dell’infrastruttura, l’unica di collegamento in questo versante del paese. La risposta dei due enti è stata rapidissima. Cosa non sempre facile, tenendo conto dei tempi della pubblica amministrazione”.