Dove questa mattina gli operatori della Fipsas erano impegnati a trasferire la fauna ittica, nei giorni successivi prenderanno posto macchine e operai impegnati in un’operazione fondamentale per lanciare un “salvagente” all’abitato di Pieve Santo Stefano. Qui infatti il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno sistemerà tre opere idrauliche, ormai danneggiate e malconce: le grandi protagoniste del piano delle attività 2023 in fase di realizzazione.
In località Bulciano, sul Tevere, questa mattina sono entrate in azione le guardie ittiche per traslocare i pesci che potrebbero essere disturbati o danneggiati dalla presenza del cantiere. Ultimato il “trasloco”, toccherà il Consorzio darà il via alle lavorazioni per ripristinare alcuni gabbioni e deflettori e ricostruire una sponda in profonda erosione.
Sotto i ferri anche due briglie che presentano piccoli crolli sul Fosso del Ranco, nei pressi di via Martiri della Libertà, in prossimità del centro storico.
Nel recupero delle opere saranno investiti circa 60 mila euro che si aggiungono alle risorse destinate sempre alla prevenzione di allagamenti e alluvioni, ma per sfalciare erba e per rimuovere piante cadute o instabili.
“Nel territorio comunale di Pieve Santo Stefano – spiega l’ingegner Enrico Righeschi, referente di area del settore difesa idrogeologica –, nel 2023, saranno realizzati interventi per il contenimento della vegetazione per 110 mila euro su oltre 6,5 km di aste fluviali. Saranno interessati il Tevere, l’Ancione, il Colledestro: ovvero le aste che scorrono nei pressi dell’abitato o in prossimità della SS 3 bis Tiberina. A questo si devono aggiungere circa 65 mila euro destinati a interventi di taglio puntuali e ripristino di alcuni tratti del Tignana, tra le località Aboca e Madonnuccia e sul Tevere tra le località Pian di Guido e Balsaccia”.
Nel lotto sono compresi anche il ripristino di tre briglie sul Fosso delle Cento Briglie a Badia Tedalda e sul Marecchia in prossimità del ponte di Rofelle.
“Il Consorzio di Bonifica ha messo a punto un piano importante e articolato che pone grande attenzione sulla manutenzione ordinaria delle opere idrauliche – commenta la Presidente Serena Stefani -, importantissime per conservare il corretto deflusso dei corsi d’acqua. Nel nostro comprensorio se ne contano tante: 4.500 puntuali e circa 600 lineari, un patrimonio che deve essere salvato e che contribuisce a regolare la corrente soprattutto nelle aree collinari e montane. Questa strategia, messa a punto in collaborazione con il comune, è indispensabile per mettere in sicurezza un territorio, tanto complesso e fragile, come quello del comune di Pieve Santo Stefano”.
“Ringrazio per l’ascolto e l’attenzione poste dal Consorzio di Bonifica sul nostro territorio, un territorio molto esteso e poco popolato e presidiato. E’ importante sapere che il contributo di bonifica versato dai cittadini è finalizzato al miglioramento della sicurezza idraulica dei nostri corsi d’acqua. Ci sono in programma interventi strategici per la mitigazione del rischio sul centro abitato e a tutela delle più importanti infrastrutture”, ha aggiunto il sindaco Claudio Marcelli, che, in chiusura dell’incontro, ha riportato l’attenzione anche sulla Diga di Montedoglio. “La presenza dell’infrastruttura che attende di essere ultimata da anni è davvero un paradosso – ha commentato la Presidente Stefani -. Il nostro Consorzio lo ha evidenziato in tutte le sedi territoriali, regionali e nazionali e, insieme ad ANBI, l’associazione dei consorzi di bonifica e irrigazione di tutta la penisola, è fortemente impegnata a chiedere un piano straordinario per il suo completamento e per avere finalmente le condotte necessarie per portare l’acqua alle imprese agricole”.