Il bacino afferente al Canale Maestro della Chiana, che rappresenta la porzione più meridionale del bacino dell’Arno, è costituito da un territorio fortemente pianeggiante, interessato in tempo storici da una estesa azione di bonifica, tanto che oggi l’uso prevalente del suolo è agricolo con oltre il 70% dell’intera superficie dedicata a questa attività produttiva.
Il fondovalle è sede di imponenti e diffuse opere idrauliche e di bonifica quali argini, scolmatori, derivatori, botti, sifoni, sviluppate nel corso dei secoli e che hanno certamente alterato gli habitat naturali originali ma che oggi rappresentano un bene culturale di elevato valore, con manufatti di particolare rilievo storico, architettonico ed ingegneristico.
In questo contesto dove le aree di pregio ambientale sono integrate con le opere dell’uomo si è sviluppato un turismo sostenibile in cui le valenze territoriali sono usufruibili attraverso la cosiddetta “mobilità lenta”.
Una perfetta sintesi di quanto esplicitato è rappresentata dal “Sentiero della bonifica”, percorso ciclopedonale attrezzato di 62 km che corre lungo il Canale Maestro della Chiana, che unisce Arezzo con Chiusi e che costituisce oggi una delle ciclovie più importanti a livello europeo.
Il Contratto di Fiume Civis Chiana, sottoscritto il 14 dicembre 2017 a Cortona, abbraccia l’area che si sviluppa lungo il Canale Maestro della Chiana dal ponte di Valiano (comune di Montepulciano) al nodo di Cesa (comune di Marciano della Chiana).
Al progetto sono direttamente interessati anche i territori dei comuni di Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano della Chiana, Sinalunga e Torrita di Siena.