Da Montevarchi a Modena. Se potessimo sommare i tratti dei corsi d’acqua valdarnesi sottoposti a manutenzione, nel 2022, si arriverebbe a coprire la distanza tra le due città.
Misurano oltre 180 chilometri infatti le aste su cui il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno ha programmato e, in alcuni casi, già eseguito gli interventi di contenimento della vegetazione, rimozione dei sedimenti e piccoli ripristini idraulici, inseriti nel piano delle attività di bonifica che ha iniziato a prendere forma dal 1 luglio, da quando cioè è cessato lo stop ai tagli a tutela della fauna nidificante. A questi si aggiungono i 5 km che complessivamente verranno riprofilati entro l’inverno.
Tanti i cantieri già chiusi, ancora aperti o in fase di attivazione per preparare il reticolo a sopportare con maggiore efficienza le piogge autunnali.
A Montevarchi, sono già “in forma” il Borro del Giglio, il Borro di Spedaluzzo e il Torrente Dogana sia nel centro abitato sia nei primi tratti collinari. In corso e in fase di avvio invece le lavorazioni sul Borro del Quercio e sul Torrente Trigesimo di Caposelvi.
Dopo aver migliorato la funzionalità idraulica del Borro della Madonna, a San Giovanni Valdarno, il Consorzio di Bonifica è impegnato nella “cura” del Borro di San Cipriano e Borro Lanzi, dove è prevista anche la rimozione delle alberature cadute.
Il borro della Cervia è il primo intervento completato a Cavriglia: adesso i lavori stanno avanzando in progress sugli altri corsi d’acqua.
Il Torrente Agna ha ritrovato la sua efficienza nell’abitato di San Giustino Valdarno, nel comune di Loro Ciuffenna e in alcuni tratti nel comune di Terranuova Bracciolini: nei due comuni inoltre il restyling interessa il torrente Ciuffenna. Terapia in programma anche per il borro della Penna.
E’ in dirittura d’arrivo la manutenzione del Fiume Arno, che, quest’anno, è partita a valle dell’Acquaborra per abbracciare tutto il Valdarno fino ad Incisa.
Con l’avvio di settembre, sono pronti a decollare tanti nuovi cantieri.
In Valdambra, prende il via il contenimento della vegetazione lungo il torrente che dà il nome alla valle: Ambra sotto i ferri nei centri abitati della frazione omonima, a Levane e nel comune di Bucine. L’intervento interessa anche tratti periferici e alcuni affluenti ad Ambra, Capannole e Pieve a Presciano.
Sarà poi la volta della cassa d’espansione ad Ambra, dove lo sfalcio di erba ed arbusti consentirà di verificare l’integrità delle arginature e degli organi di manovra.
“L’operazione interessa tutti i tratti individuati dal Consorzio di Bonifica nel piano delle attività di bonifica, approvato dalla Regione Toscana: un programma studiato dall’ente per mitigare il rischio idraulico, costruito dallo staff tecnico consortile, che vigila sullo stato di salute dei corsi d’acqua e delle opere, tenendo conto delle indicazioni degli amministratori locali e delle segnalazioni dei cittadini: la voce del territorio è fondamentale per combattere alluvioni e allagamenti, soprattutto di fronte al ripetersi di eventi meteorologici estremi, sempre più frequenti e minacciosi. In Valdarno, complessivamente, trasformeremo in lavori quasi 1.900.000 di euro a cui si aggiungono 190 mila euro da destinare a interventi puntuali, che potrebbero rendersi necessari a seguito di particolari eventi”, commenta la Presidente Serena Stefani.
“Applichiamo una strategia ormai consolidata che si basa sull’esperienza e sulle indicazioni fornite dalla Regione Toscana con cui collaboriamo attivamente – spiega l’ingegner Serena Ciofini, caposettore difesa idrogeologica dell’ente – per la cura del reticolo di gestione. L’operazione si concentra soprattutto nei centri abitati e nelle aree interessate da attività umane e infrastrutture ma, per ottimizzare la funzionalità idraulica, si estende anche ai tratti periferici. Gli interventi vengono eseguiti nei tempi e nei modi più indicati con lo scopo di migliorare l’efficienza delle aste fluviali, ma con grande attenzione alla tutela degli ecosistemi che ne arricchiscono l’habitat”.