165 MILA EURO DI INTERVENTI IN CORSO

È di 165mila euro la cifra destinata dal Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno alla manutenzione ordinaria del reticolo idraulico che attraversa il Comune di Figline e Incisa Valdarno. Si tratta di un restyling che interessa oltre 20 km di aste fluviali, dove si è intervenuti con lo sfalcio dell’erba e degli arbusti, con il taglio selettivo della vegetazione e con l’eliminazione di piante pericolanti che potrebbero rappresentare un ostacolo al regolare deflusso delle acque, con un’attenzione particolare per i tratti che attraversano le aree più densamente urbanizzate e le aree collinari o a vocazione agricola.

Già ultimati gli interventi sul Torrente Cesto, sul Borro del Valico, sul Borro di Fracassi, sul Borro di Ponterosso, sul Fosso della Granchia, su un tratto del Borro di Sant’Andrea (a breve sarà ultimato anche il restante tratto), sul Borro di Moriano, sul Borro di Bagnoli, sul Borro di Vincesimo, sul Fosso del Restone e sul Fosso del Burchio.
Al momento, invece, uomini e macchine sono al lavoro sul Fosso delle Campane, a Incisa, dove le piene precedenti (e una frana) avevano ristretto notevolmente la sezione del borro, dove si erano depositati tronchi, ramaglie, sassi e accumuli vegetali. Si tratta di importanti operazioni di ripristino e messa in sicurezza per il territorio, dal momento che il borro va ad intubarsi sotto l’abitato di Incisa, che termineranno entro ottobre.

Sui corsi d’acqua gestiti dal Consorzio, inoltre, sono state individuate ed eliminate piccole, ma pericolose, frane spondali localizzate e tane di animali che rappresentano una grave minaccia per la stabilità delle loro sponde, come avvenuto per esempio sul borro di Ponterosso. Altre situazioni di rischio sono create dalla presenza di piante malate o che interferiscono con opere idrauliche e infrastrutture. Per intervenire dove la manutenzione con mezzi tradizionali è off limits, il Consorzio ha deciso di adottare misure speciali, coinvolgendo nei lavori di rimozione delle squadre di tree climber, che si cimenteranno in operazioni di taglio acrobatico.

Ulteriori 135 mila euro saranno poi investiti, entro la fine dell’anno, nella manutenzione del fiume Arno, in modo da restituire al corso d’acqua la giusta funzionalità idraulica ed eliminare la vegetazione in eccesso.

“In questi ultimi anni abbiamo concordato con il Consorzio di Bonifica una programmazione più puntuale dei lavori sui corsi d’acqua del territorio, chiedendo all’ente di anticipare le tempistiche con cui gli interventi vengono svolti annualmente – spiega la sindaca, Giulia Mugnai -. Se prima, infatti, le manutenzioni partivano a novembre, adesso si anticipano i tempi per consentire che le manutenzioni finalizzate alla sicurezza idraulica vengano effettuate e terminate prima della stagione delle piogge, anziché rimandate per cause meteorologiche. In questo modo, si evitano inutili rimandi e il verificarsi di criticità”.

“Gli interventi a Figline e Incisa e, in generale, su tutto il versante fiorentino del Valdarno, per il quale abbiamo investito 1.200.000 euro – spiega la presidente Serena Stefani -, consistono nella manutenzione ordinaria dei corsi d’acqua e sono finalizzati al mantenimento in efficienza delle opere idrauliche e del reticolo di gestione, alla prevenzione del loro degrado e, di conseguenza, alla riduzione delle situazioni  di pericolo e rischio idraulico. Indirettamente contribuiscono alla riqualificazione dell’ambiente fluviale e, se effettuati con la giusta attenzione all’habitat naturale, alla conservazione e all’evoluzione degli ecosistemi esistenti: obiettivo che il Consorzio non perde mai di vista. Oltre alle operazioni previste dal piano delle attività annuale, inoltre, il territorio di Figline e Incisa Valdarno sarà interessato da un piano straordinario di taglio della vegetazione, finanziato per la maggior parte con fondi regionali, appositamente stanziati, che sarà avviato nel mese di ottobre per concludersi nei primi mesi del 2020. In aggiunta, a breve prenderanno il via interventi di riprofilatura e di rimozione dei sedimenti, per riportare in efficienza le sezioni idrauliche di alcuni corsi d’acqua, interrati a  causa dell’erosione del fondo e delle sponde e per l’accumulo del materiale trasportato dal territorio circostante”.

 

Condividi sulla tua piattaforma preferita